Cresce il numero delle farmacie coinvolte nella sperimentazione della Farmacia dei servizi, che negli ultimi due anni ha superato il 70%.
Di pari passo, aumenta l’offerta dei servizi, dallo screening del tumore al colon-retto alla telemedicina, che è l’area con il maggiore incremento; mentre resta basso l’impegno verso l’aderenza alla terapia. È il quadro che emerge dal VII Rapporto annuale sulla farmacia, curato da Cittadinanzattiva e Federfarma, con il supporto non condizionato di Teva. Il Rapporto è stato presentato ieri a Roma.
“A settembre si valuterà se la sperimentazione della Farmacia dei servizi ha avuto esito positivo. Dai dati finora emersi, dal Rapporto, ma anche consultando le strategie delle Regioni, sembra esserci la possibilità di confermare l’emendamento governativo che ha rifinanziato la Farmacia dei servizi e renderlo legge”, ha affermato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, alla presentazione del Rapporto. Gemmato ha anche anticipato che il 13 marzo “vi sarà un confronto tra Aifa e Ministero su ulteriori farmaci da spostare dalla distribuzione diretta a quella convenzionata. Le farmacie concorrono a garantire l’accesso al Ssn – ha ribadito il Sottosegretario – e fanno in modo che i cittadini delle aree interne e rurali possano avere un accesso equo alla sanità”.

Nel suo intervento, Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, ha spiegato che l’adesione di oltre il 70% delle farmacie alla sperimentazione “dimostra che è superato ormai il concetto di Farmacia dei servizi. Con la firma della convenzione, la farmacia, laddove richiesto, dovrà fornire determinati servizi, secondo un modello di esecuzione che verrà dettato dalla convenzione stessa e da un decreto ministeriale”. Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, ha dichiarato: “La transizione verso la Farmacia dei servizi segna progressi, ma il processo ancora non può ritenersi completato. Ulteriori avanzamenti si potranno ottenere anche dando seguito alle indicazioni emerse dal Rapporto. In particolare, va favorito il processo che vede le farmacie come luogo privilegiato per le vaccinazioni, allargandone lo spettro, ma anche favorendo la diffusione di nuovi servizi a supporto dell’aderenza terapeutica”.

L’indagine ha coinvolto 1600 farmacie e 1200 cittadini e ha osservato una costante ascesa dell’adesione delle farmacie ad iniziative di screening per tumore al colon-retto: si passa dal 18% del 2018 al 78,8% del 2024. Tra i servizi offerti, il telemonitoraggio della pressione arteriosa in farmacia è passato dal 10%, nel 2018, a oltre il 70%, nel 2024. Analogamente la telecardiologia è cresciuta dal 28% al 76,5%. Cresce la diffusione del servizio CUP, dal 63% del 2018 al 79,1% del 2024, mentre la partecipazione dei farmacisti ai programmi di supporto all’aderenza terapeutica si attesta al 28,3%, con il 51,9% delle farmacie che segnala ostacoli burocratici. In ultimo, per quel che riguarda il ricorso ai medicinali equivalenti, quasi la metà (48,7%) delle persone intervistate li utilizza abitualmente e un ulteriore 44,6% dichiara di assumerli saltuariamente. Chi proprio non li usa è solo il 6,7% degli intervistati.


